Rüdiger Piesker

ùRüdiger Piesker nacque a Berlino il 10 giugno 1923 e crebbe in un contesto in cui la musica era già una compagna quotidiana. Studiò pianoforte fin da bambino e, dopo il liceo, proseguì alla Hochschule für Musik di Berlino con l’ambizione di diventare kapellmeister per coro e opera. Negli anni Cinquanta, quando la Germania stava ricostruendo anche la propria scena culturale, entrò come assistente di Werner Müller al Tanzorchester del RIAS, una delle orchestre radiofoniche più rinomate. In quel periodo affinò le sue capacità non solo come direttore e arrangiatore, ma anche come tecnico del suono, lavorando con artisti internazionali come Acker Bilk e Sammy Davis Jr.

Nel 1962 decise di fondare una propria orchestra, dando vita a un progetto che univa il gusto per il jazz orchestrale, la musica leggera e il repertorio da intrattenimento elegante. Firmò incisioni che oggi sono piccole gemme per appassionati, come Die kleine Stadt will schlafen geh’n e la sua vivace versione di Happy-José. In alcuni lavori scelse di firmarsi con pseudonimi come Rolf Cardello o Paul Rothman, una pratica comune per i direttori d’orchestra dell’epoca che collaboravano a molte produzioni diverse.

Piesker fu anche un raffinato compositore, capace di scrivere per interpreti di generi differenti: dalla leggerezza pop di France Gall, alle voci di Gaby Baginsky, Harald Juhnke e Wencke Myhre. La sua orchestra accompagnò spesso nomi noti della televisione e della radio tedesca, e i suoi arrangiamenti trovarono spazio in programmi, film e dischi che oggi raccontano un’epoca di musica elegante e senza tempo.

Negli anni Settanta assunse anche un ruolo manageriale, entrando nella Polydor come produttore discografico e poi dirigendo il settore Musica Leggera del RIAS. Continuò a registrare e a collaborare fino agli anni Ottanta, lasciando un repertorio che spazia dai dischi orchestrali in alta fedeltà come Super Stereo Sound (da cui sono tratti molti brani per sonorizzare il monoscopio in bianco e nero), agli album più raffinati come Fascination Strings.

Si spense nella sua Berlino il 26 settembre 2004. La sua carriera, attraversata da decenni di cambiamenti musicali, resta il ritratto di un artista capace di muoversi tra mondi diversi con la stessa eleganza: dal jazz all’easy listening, dalla sala di registrazione ai palchi radiofonici, sempre con l’attenzione al dettaglio che rende riconoscibile la mano di un vero direttore d’orchestra.