I Delirium nascono a Genova all’inizio degli anni ’70, raccogliendo l’eredità di un gruppo precedente, i Sagittari. L’ingresso di un giovanissimo Ivano Fossati, con la sua voce calda, la chitarra acustica e soprattutto il flauto traverso, dà subito un’impronta precisa: il suono si arricchisce di influenze folk, jazz e di quel rock progressivo che in quegli anni arrivava forte dall’Inghilterra.
Il debutto ufficiale avviene nel 1971 con Canto di Osanna, presentato al Festival di Musica d’Avanguardia e di Nuove Tendenze. Il brano, intenso e insolito per il panorama italiano dell’epoca, ottiene un buon successo anche all’estero. Ma è l’anno successivo, nel 1972, che i Delirium esplodono davvero: partecipano al Festival di Sanremo con Jesahel, firmata da Fossati insieme a Oscar Prudente. Non vincono, ma si piazzano al sesto posto e conquistano le classifiche, regalando al pubblico un inno colorato e spirituale che ancora oggi è ricordato come uno dei simboli del periodo.
Sul piano discografico, i Delirium lasciano tre album fondamentali. Dolce Acqua (1971) è un concept album che mescola atmosfere contemplative e passaggi strumentali raffinati. Lo scemo e il villaggio del 1972.Da questi album sono tratti alcuni brani trasmessi dal Monoscopio Rai anni ’80 in versione strumentale, con l’arrivo dell’inglese Martin Grice, si apre a sonorità più jazzistiche e complesse. Delirium III – Viaggio negli arcipelaghi del tempo (1974) è invece più strutturato e ambizioso, con arrangiamenti orchestrali e una vena quasi cinematografica.
Dopo questi anni intensi, Fossati lascia il gruppo per dedicarsi alla carriera solista, portando con sé quella sensibilità cantautorale già evidente nei Delirium. La band prosegue ancora per un po’, ma a metà degli anni ’70 si scioglie.
Negli anni Duemila il nome Delirium torna a farsi sentire: il gruppo si riforma in alcune occasioni e pubblica nuovi lavori, come Il nome del vento (2009) e L’era della menzogna (2015), dimostrando che la loro miscela di folk, rock e jazz ha ancora molto da dire.
I Delirium restano così una delle prime formazioni italiane capaci di dare un’impronta originale al prog, fondendo stili diversi e lasciando in eredità brani entrati nella memoria collettiva, primo fra tutti Jesahel…ed anche questo brano è presente nei Monoscopi