Su The Quarter One non si trova materiale specifico in rete: non esistono dati biografici né riferimenti diretti a un gruppo con questo nome. Quella dicitura va letta piuttosto come un progetto musicale collettivo, in linea con ciò che spesso avveniva con le cosiddette “orchestre e Complessi Fonit Cetra” e altre sigle simili.
Si trattava, in pratica, di musicisti riuniti per produrre brani destinati esclusivamente alla sonorizzazione, senza un’identità di band autonoma. I brani attribuiti a The Quarter One fanno parte di un disco legato ai monoscopi, ed evidenziano bene una pratica molto diffusa all’epoca: professionisti del settore che mettevano la propria opera a disposizione di una musica di servizio, concepita per accompagnare immagini, intermezzi televisivi o usi editoriali.
Il valore di questi progetti sta proprio nella loro funzione: musica pensata per restare “commento o sottofondo”, ma che oggi, riemergendo grazie ai monoscopi, testimonia la ricchezza e la qualità nascosta del panorama sonoro italiano. Sotto questo nome esiste un solo disco del catalogo Goldfinger, “Body Music” (GST 201) del 1981, da cui è tratto “Per Gigliola”, presente nei monoscopi anni ’90