Bruno Nicolai (Roma, 1926 – 1991) è stato un musicista dallo stile inconfondibile: raffinato, colto, capace di tenere insieme il rigore della formazione classica e la duttilità richiesta dal cinema e dalla televisione. Molti lo ricordano come storico collaboratore e direttore d’orchestra di Ennio Morricone, ma la sua carriera va ben oltre quella funzione. È stato autore di colonne sonore indimenticabili e fondatore dell’etichetta Edipan, che ha lasciato un segno profondo nella library italiana.
Il legame con il monoscopio RAI non nasce da musiche scritte apposta per quello scopo, ma da un fenomeno tipico dell’epoca: la RAI, per accompagnare il tempo di attesa davanti al cartello tecnico, attingeva liberamente al proprio patrimonio discografico. Così, due brani di Nicolai – “Delia” e “Passeggiate Romane” – divennero familiari a milioni di telespettatori, non più soltanto come colonne sonore, ma come voci silenziose di quelle sequenze statiche.
In realtà, non erano pezzi “anonimi” o di semplice repertorio: entrambi provenivano dallo sceneggiato “Il commissario De Vincenzi”, uno dei momenti più felici della carriera di Nicolai. “Delia” è un tema intimo e struggente, carico di malinconia, mentre “Passeggiate Romane” restituisce l’atmosfera sospesa e un po’ sognante di una città raccontata con eleganza.
Il fatto che proprio quei brani siano stati scelti per il monoscopio non è un dettaglio banale: dimostra come, anche in un contesto puramente tecnico, la musica di Nicolai sapesse sprigionare un potere evocativo tale da superare i confini della fiction per trasformarsi in memoria collettiva.
Così, accanto ai suoi film, ai gialli e ai polizieschi, Bruno Nicolai ha avuto anche questo destino singolare: abitare il silenzio televisivo, trasformandolo in attesa piena di suggestioni. Un maestro discreto, che ha reso poetico perfino l’intervallo tra un programma e l’altro.