Pierre Gossez

Pierre Gossez (1930 – 2016) è stato un sassofonista e clarinettista francese, attivo soprattutto tra gli anni ’60 e ’80. Musicista di grande versatilità, ha spaziato dal jazz alle orchestre televisive, dalla musica leggera alla library europea. Non era un autore “di punta” come i grandi compositori italiani, ma un instancabile artigiano del suono, capace di dare colore a moltissime produzioni discografiche e televisive.

La sua carriera si è sviluppata principalmente a Parigi, dove è stato membro di orchestre prestigiose, ma Gossez ha anche inciso diversi dischi per etichette di production music francesi e internazionali, entrando così nel grande bacino sonoro che le televisioni europee utilizzavano come “serbatoio” per jingle, sigle e riempitivi.

È in questo contesto che alcune sue tracce sono approdate nei monoscopi RAI (ad esempio “Final”).
Non musiche scritte per l’Italia, ma frammenti di una produzione libraria cosmopolita che la RAI intercettava e riciclava. I brani di Gossez avevano il tratto tipico della library francese: atmosfere eleganti, piccoli groove orchestrali, il suono morbido del sax che addolciva anche i momenti più statici.

Così, in mezzo a compositori italiani come Fabor o Nicolai, lo spettatore poteva imbattersi in quel respiro parigino, in quel colore jazzato che Gossez sapeva infondere ai suoi brani. Nel monoscopio in bianco e nero, il suo sax diventava una voce discreta ma calda, capace di trasformare un cartello tecnico in un momento quasi da club notturno.

La sua figura resta poco nota, ma proprio questo dettaglio rende ancora più interessante la sua presenza nei monoscopi: è l’esempio di come la RAI attingesse senza confini, creando un patchwork sonoro che metteva insieme giganti del cinema, autori italiani semi-sconosciuti e, talvolta, jazzisti francesi come Pierre Gossez.