Franco Chiari (Napoli, 1927 – Roma, 1993) è stato uno dei musicisti più versatili e raffinati della scena italiana del dopoguerra. Diplomato al Conservatorio, polistrumentista capace (dal pianoforte al clarinetto, dal sax al vibrafono), fu proprio con quest’ultimo strumento che trovò la sua voce più autentica: un timbro luminoso, sospeso, capace di dare leggerezza e malinconia insieme.
La sua carriera lo vide dapprima impegnato nelle orchestre radiofoniche RAI, in programmi come Rosso e Nero, poi come arrangiatore e direttore in tante produzioni televisive. Parallelamente non abbandonò mai il jazz, frequentando l’ambiente romano degli anni Sessanta e incidendo lavori che oggi sono ricercati dai collezionisti, spesso a metà strada tra sperimentazione e library. La sua scrittura sapeva coniugare rigore tecnico e gusto moderno, rendendolo una figura discreta ma costante nella vita musicale italiana.
In questo percorso, c’è anche un episodio curioso che lo lega al monoscopio RAI in bianco e nero. Una sua composizione, “Turin 66”, fu infatti utilizzata come musica di attesa, scelta dall’archivio sonoro insieme a tanti altri brani di commento musicale… ma ciò che è interessante è il fatto che lo stesso pezzo sia stato inserito anche nei monoscopi della BBC inglese, un caso insolito in un ambito che di solito restava confinato alle produzioni nazionali.
Nonostante questo legame inatteso, Franco Chiari non resta nella memoria per un singolo episodio, ma per il suo stile: una musica elegante, mai gridata, che portava con sé la grazia del jazz europeo e l’affidabilità di un professionista di grande scuola. Il suo vibrafono aveva il potere di rendere più lieve qualsiasi atmosfera, e forse è proprio per questo che persino in un contesto statico come il monoscopio riusciva a trovare una sua collocazione naturale.
Così la sua voce discreta è rimasta impressa non solo nei dischi e nei palinsesti, ma anche in quel ricordo sospeso delle attese televisive: una musica che non cercava il centro della scena, e che proprio per questo ancora oggi conserva un fascino particolare.