Per oltre quarant’anni Franco Riva ha rappresentato una presenza costante e discreta nel cuore musicale della RAI, dove ha lavorato come pianista solista, arrangiatore e direttore d’orchestra nell’ambito della musica leggera e televisiva.
La sua carriera, costruita nel silenzio operoso degli studi di registrazione e dei teatri televisivi, ha accompagnato generazioni di artisti, conduttori e pubblico, contribuendo in modo determinante al suono dell’intrattenimento italiano del secondo Novecento.
Riva era un musicista completo: dotato di un pianismo elegante e misurato, univa la competenza tecnica alla capacità di leggere le emozioni e trasformarle in arrangiamenti densi di colore e sensibilità.
Negli anni in cui la RAI produceva musica dal vivo per ogni varietà o trasmissione di prima serata, lui era uno di quei professionisti invisibili ma imprescindibili: dietro un’orchestra, un microfono, una sigla o un tema orchestrale, spesso c’era la sua mano.
Come direttore e arrangiatore, sapeva far convivere l’immediatezza della canzone popolare con la raffinatezza orchestrale di chi conosce bene la tradizione sinfonica e jazzistica.
A testimoniare la sua lunga attività, Franco Riva amava dire con ironia di aver “perso il conto delle trasmissioni e degli arrangiamenti” realizzati per la RAI — un’affermazione che riassume meglio di qualsiasi curriculum la vastità del suo contributo.
Nella sua carriera ha guidato piccole e grandi orchestre, firmato progetti discografici come “Franco Riva e la sua orchestra” o “Franco Riva e il suo complesso”, e ha collaborato con numerosi interpreti della musica leggera italiana, mantenendo sempre un profilo riservato, lontano dai riflettori.
Negli anni più maturi, Riva ha continuato a trasmettere la sua passione fondando il coro Soul Singers, un progetto corale che fonde la tradizione gospel con la sensibilità melodica italiana. In quell’esperienza si ritrova lo stesso spirito che lo aveva guidato per tutta la vita: fare musica come atto collettivo, come incontro umano e linguaggio universale.
È importante sottolineare che Franco Riva non va confuso con Coriolano “Lallo” Gori (1927-1982), celebre compositore di colonne sonore per il cinema e autore di molte pagine orchestrali firmate per la RAI.
L’associazione tra i due nomi, presente in alcune fonti discografiche, nasce da errori di attribuzione, ma si tratta di due figure artistiche distinte per formazione, periodo e stile.
Mentre Lallo Gori operava soprattutto nel cinema e nella composizione originale, Franco Riva era un musicista d’orchestra e arrangiatore televisivo, attivo per decenni come parte integrante della macchina musicale RAI.
Fra i brani del monoscopio troviamo, in un album che contiene anche brani di Ettore Ballotta, “Little Bach”, “Neon Club” , “Sebastian Swing” e “Drelin Blues” (quest’ultima scritta da Giovanni De Martini
La sua eredità rimane quella dei grandi professionisti della musica d’uso e dell’intrattenimento colto: artigiani dell’armonia e del ritmo, custodi di un mestiere oggi raro, capace di unire disciplina, gusto e umanità.