Giancarlo Chiaramello (Bra, 18 febbraio 1939) è forse il musicista che più di ogni altro ha dato un volto sonoro alla RAI e al mondo della library italiana. Compositore, pianista, arrangiatore e direttore d’orchestra, la sua produzione è talmente vasta e multiforme da risultare difficile da circoscrivere: spazia dalla musica colta alla canzone, dal cinema alla televisione, dalle sigle ai repertori orchestrali, con una costanza e una qualità che lo hanno reso una colonna portante della musica italiana del secondo Novecento.
Formatosi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, Chiaramello sviluppa fin da giovane una doppia anima: quella del musicista accademico, legato alla tradizione sinfonica e cameristica, e quella dell’arrangiatore aperto al jazz, alla canzone d’autore, alle nuove esigenze di un’Italia che negli anni Sessanta si stava trasformando in società di massa. Questa duttilità gli permette di diventare un collaboratore preziosissimo della RAI, che proprio in quel periodo stava costruendo un’offerta televisiva ricchissima di varietà, sceneggiati, programmi culturali e rubriche.
È come compositore per la televisione che Chiaramello si afferma agli occhi del grande pubblico: basti ricordare la colonna sonora dello sceneggiato Marco Visconti (1975), con Raf Vallone, che resta uno dei suoi lavori più amati e riconoscibili. Le sue musiche contribuiscono in modo decisivo all’atmosfera epica e drammatica della storia, rivelando ancora una volta la sua capacità di dare un respiro orchestrale solido e memorabile anche a produzioni televisive.
Non è un caso che molti suoi brani siano stati scelti come sottofondi musicali per il monoscopio delle reti RAI. Lo stile di Chiaramello, elegante ma mai freddo, melodico ma mai invadente, si adattava perfettamente a quel momento sospeso della televisione: ore di musica di qualità che scorrevano silenziose nelle case italiane, diventando parte della memoria collettiva.
Accanto a questo, Chiaramello ha svolto un’intensa attività di arrangiatore e compositore per la canzone d’autore:
tra i nomi con cui ha collaborato ci sono giganti come Sergio Endrigo e Marisa Sannia, ai quali seppe dare veste orchestrale, arricchendo con colori sinfonici e delicatezza armonica brani che sono rimasti nella storia della musica leggera italiana.
Non va dimenticato nemmeno il Chiaramello compositore colto: lavori sinfonici, cameristici e corali, eseguiti in sedi prestigiose, che confermano il suo spessore accademico e la capacità di scrivere musica cosiddetta “colta”.
Chiaramello è stato soprattutto uno dei grandi architetti della musica di sonorizzazione e library: il suo nome compare in decine di cataloghi CAM, RCA, Fonit-Cetra, Edipan, Usignolo. Proprio per Usignolo firma un’impresa monumentale: una collana in sei volumi intitolata “Classico Romantico Sinfonico”, una vera miniera di brani orchestrali scritti e arrangiati con gusto impeccabile, pensata per fornire alla televisione, alla radio e al cinema un repertorio ampio e versatile. In quei dischi si trova il lato più raffinato del suo mestiere: composizioni che fondono rigore accademico e immediatezza comunicativa, pronte a essere utilizzate nei contesti più vari.
Ha collaborato con l’edizione Edwin Kalmus dove pubblica le orchestrazioni di arie classiche e canzoni napoletane.
In qualità di arrangiatore e di direttore d’orchestra (anche in produzioni discografiche e televisive) ha collaborato con Luciano Pavarotti (Decca), José Carreras e Juan Diego Florez.
Dal 1993 è stato arrangiatore di tutti i concerti del Pavarotti & Friends
Il suo repertorio è probabilmente il più ampio in assoluto tra i compositori italiani attivi nel campo della musica televisiva e di sonorizzazione. Dagli sceneggiati storici alle commedie, dalle sigle dei programmi culturali ai tappeti sonori del monoscopio, Giancarlo Chiaramello ha accompagnato per decenni la vita quotidiana degli italiani con discrezione e autorevolezza, incarnando l’idea stessa di un musicista al servizio dell’immagine, del testo, della parola.
Se oggi si cerca un nome che riassuma meglio di ogni altro la storia musicale della RAI e del suo immenso repertorio appartenente alle colonne sonore ed alla library, quel nome è senza dubbio Giancarlo Chiaramello.