Nella costellazione della library italiana di fine ’70-inizio ’80, Loena – Windmill è un nome piccolo ma caratteristico: due autori che firmano almeno due LP di sonorizzazione molto diversi tra loro, accomunati dal gusto per le miniature strumentali “a tema”. Dietro gli pseudonimi ci sono Elena Enrico (Loena) e Giuseppe Molino (Windmill). L’associazione Loena=Elena Enrico e Windmill=Giuseppe Molino è attestata nei repertori specializzati della scena library, che elencano anche i due titoli in coppia.
Il primo album è Vecchia America (Usignolo, cat. UST 901, 1979): una raccolta di brevi cues “d’epoca” che giocano con l’immaginario del West e del ragtime—tra saloon, praterie e piccoli bozzetti old-style (basta scorrere titoli come “Old West”, “Prateria”, “Come Old Joe” per coglierne il taglio scenico). Disco tipico della collana Usignolo: utilitario per TV/radio e al tempo stesso molto atmosferico.
Quattro anni dopo esce Musica in casa (Edizioni Musicali Goldfinger, cat. GST 911, 1983), che cambia tavolozza: brani più “domestici” e di arredo sonoro, tra jazz, funk/soul, blues e tocchi folk, pensati per accompagnare scene quotidiane, rubriche, servizi o promo. La presenza in catalogo Goldfinger lo collega a quel circuito di editori/etichette (Goldfinger, Usignolo, Fonit/Cetra) che negli stessi anni alimentavano il grande magazzino della production music italiana.
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I profili individuali aiutano a leggere la coppia. Elena Enrico, torinese, pianista/cantante e futura didatta di riferimento (CML, Music Lullaby, Suzuki), negli anni ’70-’80 affianca alla scena teatrale e alla RAI anche incisioni per sonorizzazioni: un retroterra perfetto per il registro “carattere” di Vecchia America e le micro-scene quotidiane di Musica in casa.
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Giuseppe Molino, sotto l’alias Windmill, compare in ulteriori titoli di library (ad es. nella serie “Strumentali” del Nuovo Repertorio Editoriale), confermando il suo ruolo di compositore/arrangiatore di catalogo e la natura “alias” del nome d’arte.
Nel complesso, Loena – Windmill rappresenta bene una delle anime della library italiana: dischi concepiti come “palette” pronte all’uso—Vecchia America per evocare un’America da cartolina tra ragtime e saloon; Musica in casa per arredare il quotidiano—oggi ricercati dai cultori del genere e citati nei database discografici di riferimento.