Quartetto Ettore Righello

Il Quartetto Ettore Righello rappresenta una delle formazioni italiane più eleganti e sottili della cosiddetta library music, quella produzione “di servizio” che tra gli anni Settanta e i primi Ottanta riforniva televisioni, radio e produzioni audiovisive di brani pronti all’uso. Pianista e arrangiatore, Ettore Righello proveniva dall’ambiente jazz italiano: aveva calcato i palcoscenici del circuito nazionale collaborando con nomi importanti come Gil Cuppini, Sergio Fanni ed Eraldo Volonté. Portava quindi in dote un linguaggio colto, raffinato, attento sia all’improvvisazione sia al gusto melodico.

La formula del “quartetto” nacque proprio per coniugare questa esperienza jazzistica con le esigenze delle edizioni discografiche come Usignolo, specializzate in musica per sonorizzazioni. Con questa sigla vennero pubblicati due lavori fondamentali: Rock Music (1978) e Soft Music (1981). Il primo, nonostante il titolo, non è un disco di rock nel senso comune, ma una sorprendente fusione di jazz-funk, ritmi modali, groove elettrici e atmosfere che spaziano dal dinamico all’introspettivo. Molti di questi brani finirono poi a popolare i monoscopi RAI, quelle sequenze televisive in cui la musica diventava sottofondo quotidiano di milioni di spettatori.

Soft Music, pubblicato qualche anno più tardi, mostrava il lato più vellutato della formazione: soul-jazz, sonorità lounge, temi leggeri e sofisticati che si prestavano a documentari, programmi culturali e contesti più rilassati.

Il merito del Quartetto Ettore Righello fu quello di mantenere sempre un livello altissimo di esecuzione, capace di reggere sia la funzione di “musica d’ambiente” sia l’ascolto autonomo. È per questo che, a distanza di decenni, quei brani non sono soltanto testimonianza d’epoca, ma anche piccoli gioielli della produzione italiana di library, legata a doppio filo al mondo dei monoscopi e al ricordo sonoro della televisione di quegli anni.