Dietro il nome Teimar si nasconde Ivana Mattei, figura singolare e coraggiosa della scena musicale italiana degli anni Settanta. Manager dell’etichetta Cometa, una delle più attive nel campo della library music, decise di mettersi in gioco anche come compositrice, scegliendo un alias ricavato dall’anagramma del suo cognome.
Con questo pseudonimo firmò brani destinati al circuito televisivo e radiofonico, spaziando tra sonorità molto diverse: dal funk al rock psichedelico, fino a soluzioni più vicine al proto-disco. Nelle sue produzioni seppe circondarsi di ottimi musicisti, spesso gli stessi che lavoravano per colonne sonore e incisioni di qualità, e collaborò anche con nomi noti come Alessandro Alessandroni.
Il valore di Teimar sta proprio in questo: una donna che, in un settore dominato da uomini, riuscì a lasciare una traccia originale e personale, con brani oggi ricercati dai collezionisti e riscoperti dagli appassionati di musica per immagini. La sua musica conserva un fascino evocativo, capace di raccontare un’epoca e il clima creativo della library italiana.
Abbiamo, all’interno dei monoscopi anni ’90, la sua “Pettegolezzi”