Tutti Camarata

Tutti Camarata, all’anagrafe Salvador “Tutti” Camarata, è stato uno dei grandi architetti sonori del Novecento americano. Nato l’11 maggio 1913 a Glen Ridge, nel New Jersey, e morto il 13 aprile 2005 a Burbank, in California, è ricordato come un compositore, arrangiatore, trombettista e produttore dal talento poliedrico, capace di passare con disinvoltura dal jazz alle grandi orchestrazioni sinfoniche, fino al mondo Disney, che lo consacrò definitivamente.

Cresciuto in una famiglia modesta ma appassionata di musica, Tutti mostrò fin da giovane un orecchio eccezionale. Studiò alla Juilliard School di New York, una delle scuole di musica più prestigiose al mondo, dove affinò le tecniche di composizione, direzione e orchestrazione. Quegli anni lo formarono profondamente: la sua curiosità per i linguaggi diversi e la sua abilità nel fondere classicità e modernità lo avrebbero reso, negli anni a venire, una figura di riferimento per più generazioni di musicisti.

Negli anni Trenta e Quaranta entrò come trombettista e arrangiatore nelle grandi orchestre jazz americane. Lavorò con nomi leggendari come Benny Goodman, Jimmy Dorsey e Tommy Dorsey, diventando presto uno dei più richiesti arrangiatori dell’epoca swing. I suoi arrangiamenti erano fluidi, ariosi, con un senso del colore orchestrale che ricordava i maestri europei, ma con l’energia tipica del jazz americano. Da quella stagione nacquero i suoi primi lavori da solista, come gli album Tutti’s Trumpets e Tutti’s Trombones, vere e proprie “sinfonie per ottoni”, in cui mostrava un gusto moderno e spettacolare per le sezioni fiati.

Il grande salto arrivò però negli anni Cinquanta, quando Walt Disney in persona lo chiamò a collaborare con i suoi studi. A lui si deve la fondazione, nel 1956, della Disneyland Records, la casa discografica ufficiale della compagnia. Camarata non si limitò a registrare colonne sonore: concepì un modo completamente nuovo di fare musica per l’infanzia e per il cinema d’animazione. Credeva che un disco potesse raccontare un film non solo con le parole, ma con il suono stesso — un’idea allora rivoluzionaria. Sotto la sua direzione nacquero decine di album che ancora oggi rappresentano un modello di equilibrio tra musica, narrazione e immaginazione.

Negli stessi anni fondò anche i celebri Sunset Sound Recorders a Hollywood, che divennero uno degli studi più importanti d’America: vi registrarono, negli anni successivi, artisti come The Doors, Prince, Elton John e molti altri. Camarata contribuì quindi in modo diretto a creare il suono della Los Angeles musicale, portando la qualità orchestrale del passato dentro la modernità della produzione discografica.

Negli anni Sessanta e Settanta continuò a comporre, produrre e dirigere, mantenendo sempre uno stile brillante, elegante e riconoscibile. La sua musica univa rigore tecnico e gioia creativa: c’era in lui qualcosa di artigianale e poetico insieme, una voglia di costruire il suono come fosse una scultura viva.

Nel 2003 venne insignito del titolo di Disney Legend, uno dei massimi riconoscimenti che la compagnia riserva ai suoi collaboratori storici. Due anni dopo, il 13 aprile 2005, Tutti Camarata morì serenamente nella sua casa di Burbank.

La sua eredità è enorme ma spesso invisibile, come accade ai grandi orchestratori e produttori: uomini che non appaiono in prima fila, ma che danno forma al modo in cui un’epoca suona. Tutti Camarata appartiene a questa categoria ristretta — visionari del suono che hanno saputo unire l’arte della musica con quella della narrazione, trasformando ogni nota in un gesto di fantasia e perfezione.