La Vera Romagna è una delle orchestre da ballo che meglio rappresentano l’identità musicale della Riviera e dell’entroterra romagnolo, con radici che affondano direttamente nella tradizione del liscio. Fondata negli anni ’60 a Cesena, si impose rapidamente nelle balere e nelle feste popolari grazie a un repertorio che mescolava valzer, mazurke e polke, con arrangiamenti orchestrali semplici ma curati, perfetti per l’uso televisivo.
Il nucleo dell’orchestra era costituito da fisarmonica, clarinetto, chitarra e sezione ritmica, ma per le incisioni discografiche spesso si aggiungevano sezioni d’archi e fiati che davano un respiro più “colto” ai brani. Proprio questa formula fece sì che diverse composizioni dell’Orchestra La Vera Romagna venissero selezionate anche dalla RAI per accompagnare i monoscopi: erano musiche riconoscibili, rassicuranti, e allo stesso tempo perfettamente neutre per l’ascolto prolungato.
Tra i musicisti che hanno fatto parte dell’orchestra spiccano Carlo Venturi (clarinettista e cantante, già attivo nella tradizione del liscio dagli anni ’50) e altri interpreti della scuola romagnola che si rifacevano a maestri come Secondo Casadei. Alcuni 45 giri e LP dell’orchestra circolavano nelle fiere locali e ancora oggi sono oggetto di collezione tra gli appassionati del genere.
Oltre alle esibizioni nelle feste paesane e nei dancing club della Riviera, l’orchestra partecipò a diverse trasmissioni televisive minori e soprattutto entrò nelle library musicali distribuite negli anni ’70, che fornivano le basi sonore alla RAI. Da lì, alcuni brani furono utilizzati nelle celebri sequenze dei monoscopi, contribuendo a fissare nell’immaginario collettivo quel mix unico di suoni tecnici e atmosfere popolari.
La “Vera Romagna”, dunque, non fu solo un’orchestra di liscio tradizionale, ma anche una delle voci che permisero al repertorio folklorico italiano di diventare parte integrante della memoria televisiva nazionale.
Da “Salta e Sorridi” sono tratti i brani che sono presenti nelle sequenze dei Monoscoi Rai anni ’80